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Che cos'è una botnet? Tutto quello che c'è da sapere per proteggere i vostri dispositivi dagli attacchi

Da Maëlys De Santis

Il 28 maggio 2025

Vi siete mai chiesti se il vostro dispositivo è davvero sicuro? Ogni giorno, migliaia di computer e smartphone vengono attaccati senza che i proprietari se ne rendano conto. Vi sembra preoccupante? Beh, non siete soli. Le botnet- reti di dispositivi infetti- sono una minaccia crescente che può colpire chiunque.

Immaginate che il vostro computer venga utilizzato senza il vostro consenso per inviare spam o attaccare siti web. Chissà quali informazioni sensibili potrebbero essere rubate mentre navigate tranquillamente sul web? C'è da chiedersi, non è vero?

In questo articolo esploreremo cos'è una botnet, come funziona e, soprattutto, come ci si può proteggere da essa. Perché di fronte a questa minaccia invisibile, la conoscenza è la vostra arma migliore. Allora, siete pronti a scoprire come difendere il vostro spazio digitale professionale?

Definizione di botnet

Prima di tutto. Che cos'è una botnet? In poche parole, si tratta di una rete di computer o dispositivi connessi a Internet controllati da un hacker. Questi dispositivi, noti come bot o zombie, eseguono attività dannose senza che i proprietari se ne rendano conto.

Immaginate che il vostro computer sia un soldato sotto comando segreto. Continua a funzionare come al solito, ma obbedisce alle istruzioni di un capo invisibile. Questo può essere usato per inviare spam, lanciare attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) o rubare informazioni sensibili.

Come funziona?

Le reti bot funzionano generalmente utilizzando malware (software dannoso) che infettano i dispositivi. Ecco le fasi tipiche:

  • Infezione: l'aggressore utilizza un vettore di attacco (un virus, un link dannoso, ecc.) per infettare un computer.
  • Controllo: una volta infettato, il computer si connette a un server di comando, consentendo all'aggressore di controllarlo a distanza.
  • Sfruttamento: l'aggressore può ora utilizzare la botnet per eseguire azioni dannose a seconda delle necessità.

Queste botnet sono spesso composte da migliaia o addirittura milioni di dispositivi. Più bot ci sono, maggiore è l'impatto delle azioni dannose. Ciò rende molto difficile il rilevamento e lo smantellamento delle reti bot.

Tipi di botnet

Esistono diversi tipi di botnet, ciascuno con obiettivi diversi:

  • Botnet di spam: utilizzate per inviare e-mail di spam in massa.
  • Botnet DDoS: progettate per sommergere un sito web di richieste, rendendolo inaccessibile.
  • Reti botniche di esfiltrazione: richiedono dati sensibili dai dispositivi infetti.

Sapendo questo, si può capire meglio perché è essenziale proteggersi da queste minacce. Nel resto dell'articolo vedremo come contrastare queste botnet e mantenere al sicuro i vostri dispositivi.

Architettura e funzionamento delle botnet

Per capire come si sviluppano e operano le botnet, dobbiamo innanzitutto esplorare la loro architettura. Una botnet è in realtà una rete di macchine compromesse. Queste macchine sono infettate con software dannoso che consente loro di essere controllate in remoto da un criminale informatico.

1. I componenti di una botnet

Ecco i componenti principali di una botnet:

  • I bot: sono i computer o i dispositivi infetti che eseguono i comandi del botmaster.
  • Il botmaster: questo termine si riferisce al criminale informatico che controlla la botnet e ne orchestra le attività.
  • Il server di comando e controllo (C&C): è l'interfaccia tra il botmaster e i bot. I bot comunicano con questo server per ricevere istruzioni.

Questi componenti lavorano insieme per creare una rete potente in grado di eseguire attacchi massicci.

2. Come funziona una botnet?

Da qualsiasi punto di vista le si guardi, le botnet funzionano sulla base di alcuni meccanismi chiave:

  • Infezione: i bot vengono generalmente infettati tramite phishing, malware o vulnerabilità di sicurezza. Una volta infettato, un dispositivo diventa un bot.
  • Connettività: i bot si collegano al server C&C per ricevere istruzioni. Questo collegamento è essenziale per coordinare le azioni della botnet.
  • Esecuzione dei comandi: una volta ricevute le istruzioni, i bot eseguono i compiti assegnati. Tra questi possono esserci l'invio di spam, l'esecuzione di attacchi DDoS o il furto di dati.

In pratica, una botnet funziona come un'orchestra guidata da un direttore. I bot seguono le note (comandi) del botmaster, spesso senza che i proprietari dei dispositivi se ne rendano conto.

3. Analisi dei tipi di botnet

Le botnet possono essere classificate in diverse categorie in base al loro utilizzo:

Tipo di botnet Utilizzo
Botnet di spam Invio di e-mail non richieste o dannose.
Botnet DDoS Eseguono attacchi denial of service per rendere inaccessibile un sito.
Reti botnet per il furto di dati Raccolta di informazioni sensibili, come password e dati di carte di credito.

🎯 Ogni tipo di botnet ha un proprio obiettivo, ma il loro funzionamento di base rimane simile. Sfruttano la vulnerabilità dei sistemi per raggiungere i loro scopi, spesso rimanendo discreti.

In sostanza, la comprensione dell'architettura e del funzionamento delle botnet è fondamentale per proteggersi da esse. Quanto più si conosce, tanto meglio ci si può difendere.

Usi, attacchi e motivazioni

La comprensione degli usi delle reti bot è essenziale per capire i pericoli che rappresentano. Queste reti di macchine violate possono essere utilizzate per svariati motivi, che vanno ben oltre i semplici scherzi informatici.

I diversi usi delle botnet

Una botnet non è un semplice strumento di hacking: è un esercito digitale silenzioso al servizio dei criminali informatici. Una volta compromesse le macchine, gli aggressori possono sfruttarle in modo coordinato per lanciare attacchi massicci, automatizzati e spesso invisibili. Ecco i principali utilizzi individuati:

  • Attacchi DDoS (Distributed Denial of Service): uno degli usi più comuni. La botnet inonda un server di richieste per renderlo inaccessibile, spesso a scopo di ricatto o sabotaggio.
  • Spam su larga scala: le macchine infette inviano milioni di e-mail indesiderate, talvolta con link dannosi o truffe di phishing.
  • Furto di dati personali: alcune botnet sono attrezzate per registrare i tasti premuti, rubare le password o intercettare i dati sensibili.
  • Frode di clic: i bot simulano clic su annunci pubblicitari online, generando false entrate pubblicitarie per l'attaccante o rovinando il budget di un concorrente.
  • Cryptojacking: i dispositivi infetti vengono utilizzati per estrarre criptovalute all'insaputa del proprietario, con un impatto significativo sulle prestazioni.
  • Propagazione di malware: alcune botnet vengono utilizzate come relè per diffondere altri tipi di malware, come ransomware o trojan.

La motivazione degli attacchi

Dietro a una botnet, raramente c'è una semplice bravata gratuita. Queste reti infette servono interessi concreti e la motivazione principale rimane, senza dubbio, il denaro. Alcuni criminali informatici utilizzano le botnet per estrarre riscatti dopo aver paralizzato un sito tramite un attacco DDoS, oppure per rubare e rivendere dati sensibili su forum clandestini. La logica è semplice: basso costo, alto guadagno.

Ma il motivo non è sempre finanziario. In contesti competitivi, le aziende malintenzionate possono utilizzare una botnet per sabotare i loro rivali. Clic fraudolenti su annunci pubblicitari, saturazione di server critici... la guerra economica coinvolge anche le linee di codice.

Gli attacchi motivati dallo spionaggio sono più discreti, ma altrettanto strategici. 🕵️ Qui si parla di esfiltrazione di dati riservati, orchestrata da gruppi altamente strutturati, talvolta affiliati a Stati. La botnet diventa quindi un'arma di infiltrazione lenta ma formidabile.

Infine, non dobbiamo trascurare gli atti di cyberattivismo o di cyberterrorismo, in cui le botnet vengono utilizzate per trasmettere un messaggio politico o ideologico, attraverso azioni massicce di blocco o di disturbo. A volte la motivazione è ancora più semplice: una sfida tecnica, il desiderio di dimostrare la propria padronanza del sistema. Una dimostrazione di forza, spesso fugace, ma sempre pericolosa...

Tecniche di prevenzione e rilevamento

Prevenire una botnet e rilevarne le attività può sembrare complesso. Ma con i metodi giusti si può fare. Ecco alcune tecniche chiave da adottare.

1. Aggiornare il software

Le botnet raramente si infiltrano per magia: sfruttano falle di sicurezza note, spesso già corrette dagli editori di software... ma ancora presenti negli utenti che non hanno aggiornato il proprio software. È l'equivalente digitale del lasciare una finestra aperta e pensare che "andrà tutto bene".

L'aggiornamento del sistema operativo (Windows, macOS, Linux, ecc.) è una priorità. Questi sistemi sono regolarmente bersaglio di attacchi automatici e ogni aggiornamento corregge vulnerabilità potenzialmente critiche. Un sistema non aggiornato diventa un facile bersaglio per un'infezione di massa.

Ma il pericolo non si ferma qui. Anche le applicazioni di terze parti (browser, lettori di PDF, software di posta elettronica, strumenti di teleconferenza) possono contenere vulnerabilità sfruttabili. Se non vengono aggiornate, le botnet hanno un nuovo punto di ingresso. Il software di sicurezza, in particolare, deve essere sempre aggiornato per rimanere efficace contro le minacce più recenti.

Attivare gli aggiornamenti automatici, quando disponibili, significa non doverci pensare. È un semplice riflesso, ma molto efficace per ridurre la superficie di attacco dei vostri dispositivi.

2. Utilizzare un antivirus solido

Un buon antivirus è essenziale. Ecco cosa dovrebbe fare:

  • Scansionare regolarmente il dispositivo.
  • Essere in grado di rilevare le minacce informatiche conosciute.
  • Rilevare i comportamenti sospetti in tempo reale.

Investire in un buon antivirus è una necessità, non un lusso.

3. Attivare un firewall

Il firewall funge da guardiano tra il dispositivo e Internet. Filtra le connessioni per bloccare quelle sospette o non autorizzate: un modo semplice ma formidabilmente efficace per arginare le botnet.

Attivate il firewall sia sul router che sui dispositivi (computer, smartphone, ecc.). In questo modo si crea una doppia barriera di protezione.

Ricordate inoltre di limitare le connessioni in entrata e in uscita solo alle applicazioni essenziali. Meno aperture ci sono, meno è probabile che le botnet si infiltrino.

4. Monitorare il traffico di rete

Una botnet non sempre lascia tracce visibili sul dispositivo... ma genera traffico. Un attento monitoraggio della rete può spesso rilevare attività anomale prima che sia troppo tardi.

Utilizzate strumenti come Wireshark o GlassWire per analizzare le connessioni attive, le porte utilizzate e i volumi scambiati in tempo reale. Questi programmi vi aiuteranno a individuare i flussi in uscita verso server sconosciuti, tipico segnale di allarme di una botnet.

Dovreste anche prestare attenzione a picchi di traffico insoliti, soprattutto quando non state utilizzando attivamente Internet. Un computer infetto potrebbe inviare dati, partecipare a un attacco DDoS o scaricare altro malware... senza che ve ne accorgiate.

Impostando una routine di controllo regolare o, meglio ancora, utilizzando strumenti di monitoraggio automatici, rafforzerete la vostra capacità di rilevare rapidamente una compromissione.

5. Pratiche di sicurezza online

Infine, adottate buone pratiche di sicurezza online:

  1. Non cliccate su link sospetti nelle e-mail. Ad esempio, un fondo di venture capital parigino ne ha quasi pagato le conseguenze proprio questa settimana...
  2. Utilizzare password forti e uniche.
  3. Attivare l' autenticazione a due fattori (2FA) quando possibile.

Queste pratiche, combinate con le tecniche menzionate in precedenza, rafforzano la vostra sicurezza.

Conclusione

Le reti bot non sono solo leggende del web: esistono, vengono perfezionate e spesso operano nell'ombra. In pochi secondi, un dispositivo poco protetto può entrare a far parte della schiera silenziosa di una rete controllata a distanza. Ma la buona notizia è che potete fare qualcosa.

Capire come funzionano, come vengono utilizzati e quali sono le motivazioni dei criminali informatici è il primo passo per prendere il controllo. Applicando buone pratiche di sicurezza informatica - aggiornamenti, antivirus, vigilanza sulla rete - è possibile ridurre notevolmente il rischio di cadere nelle loro maglie.

Internet non sarà mai sicuro al 100%, ma con un po' di buon senso e di disciplina è possibile chiudere la porta alle botnet... prima che colpiscano.

FAQ sulle botnet: rispondiamo alle domande

Come utenti di Internet, potreste avere delle domande sulle botnet. Ecco alcune risposte alle domande più comuni:

1. Che cos'è una botnet?

Una botnet è una rete di dispositivi infettati con software dannoso (malware) e controllati a distanza da un criminale informatico. Questi dispositivi, spesso chiamati "bot " o "zombie ", possono essere utilizzati per eseguire varie operazioni dannose, come gli attacchi DDoS.

2. Come può il mio dispositivo diventare un bot?

I dispositivi possono diventare bot quando vengono infettati da malware tramite download sospetti, siti web pericolosi o allegati e-mail ingannevoli. Il malware consente agli aggressori di prendere il controllo del dispositivo.

3. Quali sono i segnali che indicano che il mio dispositivo potrebbe far parte di una botnet?

Ecco alcuni segnali che indicano che il vostro dispositivo potrebbe essere stato compromesso:

  • Insolita lentezza nell'utilizzo del computer o dello smartphone.
  • Programmi non installati in esecuzione in background.
  • Messaggi di errore frequenti o riavvii inaspettati.

4. Cosa devo fare se sospetto che il mio dispositivo faccia parte di una botnet?

Se si sospetta che il dispositivo sia stato compromesso:

  1. Scollegatelo da Internet.
  2. Eseguire una scansione completa con un software antivirus aggiornato.
  3. Cambiate le password, soprattutto per gli account sensibili.

Essere ben informati e vigili è il modo migliore per proteggersi dalle botnet. Consultate regolarmente queste risorse, tenete d'occhio i segni di infezione e non esitate a fare domande.

Articolo tradotto dal francese

Maëlys De Santis

Maëlys De Santis, Growth Managing Editor, Appvizer

Maëlys De Santis, Growth Managing Editor, ha iniziato a lavorare in Appvizer nel 2017 come Copywriter & Content Manager. La sua carriera in Appvizer si distingue per le sue approfondite competenze in materia di strategia e marketing dei contenuti, nonché di ottimizzazione SEO. Maëlys ha conseguito un Master in Comunicazione interculturale e traduzione presso l'ISIT e ha studiato lingue e inglese presso l'Università del Surrey. Ha condiviso la sua esperienza in pubblicazioni come Le Point e Digital CMO. Contribuisce all'organizzazione dell'evento globale SaaS, B2B Rocks, dove ha partecipato al keynote di apertura nel 2023 e nel 2024.

Un aneddoto su Maëlys? Ha una passione (non tanto) segreta per i calzini eleganti, il Natale, la pasticceria e il suo gatto Gary. 🐈‍⬛